La t-shirt è uno dei capi di abbigliamento evergreen che ha vestito milioni di persone. I suoi 107 anni sono portati divinamente, ed è una moda che sicuramente non troverà mai la sua fine.
Non è amata proprio da tutti, ma questo capo di abbigliamento semplice è diventato in poco tempo uno strumento di marketing diretto ed efficacie. Si trasforma continuamente, adotta materiali leggeri ed è un gadget aziendale di sicuro successo.
Scopriamo insieme la vera storia della t-shirt e come è diventata oggetto di marketing aziendale.
La vera storia della t-shirt
Ci sono moltissime storie che pretendono la paternità di questa invenzione evergreen, alcune delle quali portano sino all’epoca degli Etruschi. Altri documenti fanno risalire l’invenzione del capo di abbigliamento a fine dell’800, quando è stato creato un tipo maglia intima per proteggere l’uomo dal freddo.
L’anno effettivo della sua invenzione porta al 1913 durante la Prima Guerra Mondiale, scelte dagli Americani come magliette per allenarsi. Erano comode, performanti e traspiranti. Il loro ruolo non è esclusivo, perché non servivano solo per l’allenamento ma anche per proteggere dal freddo durante e dopo la guerra.
Ma quali sono le origini del suo nome così singolare? Anche qui le teorie e le storie sono tantissime nonché confuse. Provando a leggere la storia di queste magliette, moltissimi credono che il nome sia attribuito alle sessioni di allenamento ovvero Training Shirt.
Altre teorie si basano sul fatto che le sue maniche siano corte, quindi da Tee che significa amputare/tagliare. In ogni caso, il nome ha avuto una divulgazione veloce sino al 1942 quando il magazine Life sceglie un soldato da mettere in copertina con il capo di abbigliamento indossato.
Il vero successo arriva verso gli anni Cinquanta, quando queste magliette diventano il capo di abbigliamento di tutti i sex symbol dell’epoca come James Dean e Marlon Brando.
Tutti gli uomini volevano la classica t-shirt bianca da indossare con un jeans o pantalone, per poi prendere piede anche tra i capi must have femminili sino ai giorni nostri.
La t-shirt è uno strumento di marketing?
Ad un certo punto, gli imprenditori hanno capito che la t-shirt potesse essere sfruttata non solo come comodo capo di abbigliamento ma anche come strumento di marketing.
I primi esperimenti sono stati fatti trasformandole in souvenir sui luoghi turistici visitati. Hanno spodestato la cartolina, invitando i turisti a portarsi un pezzo di quel posto a casa propria. Il marchio più famoso è “I love NY” inventato da Milton Glaser alla fine degli anni settanta.
Ancora oggi acquistare t-shirt personalizzate (vedi qui) è un vero e proprio inno al marketing, riuscendo a trasformare un capo di abbigliamento semplice in un comunicatore diretto.
Le maggiori aziende sul mercato hanno sempre sfruttato la forza comunicativa della t-shirt, essendo adatta a tutti dai più piccoli ai più grandi. Il gadget diventa promozione, divisa e portatore del proprio brand nel mondo.
Le t-shirt sono anche oggetto da collezione, sono tante le persone nel mondo che vanno alla ricerca di queste magliette con loghi che sono passati alla storia. Insomma, questo è di sicuro un oggetto che non passerà mai di moda.