L’invecchiamento porta con sé una serie di cambiamenti, alcuni più evidenti di altri: uno dei più comuni e fastidiosi è sicuramente l’alterazione del sonno. Se per i giovani l’insonnia può essere un evento occasionale, legato a stress o preoccupazioni momentanee, per gli anziani può diventare un problema cronico, con ripercussioni significative sulla qualità della vita.
Ma perché il sonno diventa così importante con l’avanzare dell’età? Il sonno infatti, non è solo un momento di riposo, ma un processo biologico fondamentale per il ripristino delle energie fisiche e mentali, per la consolidazione della memoria e per il corretto funzionamento del sistema immunitario.
Quando il sonno è disturbato tutte queste funzioni ne risentono: dormire bene è importante per la salute perché altrimenti la scarsa qualità del riposo notturno può aumentare la vulnerabilità a malattie e infezioni, compromettere le capacità cognitive e influenzare anche l’umore.
L’insonnia: un nemico silenzioso
L’insonnia, un ospite indesiderato che si insinua nelle notti degli anziani, si manifesta in modi diversi: difficoltà a trovare il sonno, risvegli frequenti che interrompono il riposo e un risveglio troppo presto al mattino.
Le ragioni di questo disturbo sono molteplici e spesso si intrecciano tra loro, creando un mosaico complesso.
Con l’avanzare dell’età, il nostro organismo subisce una serie di cambiamenti che influenzano anche il ciclo sonno-veglia; la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno, diminuisce, rendendo più difficile addormentarsi e godere di un sonno profondo.
A ciò si aggiungono le sfide poste dalle patologie croniche, più frequenti con l’avanzare dell’età: malattie cardiache, artrite, diabete possono disturbare il riposo notturno, e anche i farmaci, prescritti per altre patologie, possono avere effetti collaterali che interferiscono con il sonno.
Non si può sottovalutare anche il peso dei fattori psicologici: ansia, depressione e solitudine possono gettare un’ombra sulle notti, rendendo difficile trovare il riposo tanto necessario.
Riposare bene anche in età avanzata: è possibile!
L’insonnia non è l’unico disturbo del sonno che può affliggere gli anziani, molte altre condizioni possono interferire con il riposo notturno e compromettere la qualità della vita.
Oltre alla difficoltà ad addormentarsi o a mantenere un sonno continuo, gli anziani possono sperimentare notti turbate da pause respiratorie ripetute, come nell’apnea ostruttiva del sonno. Oppure possono essere tormentati da sensazioni sgradevoli alle gambe che li spingono a muoversi in continuazione, caratteristiche della sindrome delle gambe senza riposo.
Alcuni anziani, soprattutto quelli con demenza, possono addirittura rifiutare di dormire, preferendo essere attivi durante la notte, e anche l’orologio biologico interno può subire alterazioni, portando a un’inversione dei ritmi sonno-veglia, con sonnolenza diurna e insonnia notturna.
Questi disturbi del sonno possono essere causati da una combinazione di fattori, tra cui malattie cardiache, respiratorie o neurodegenerative, l’assunzione di alcuni farmaci, l’ansia, la depressione, un ambiente poco confortevole e abitudini di vita scorrette.
È importante sottolineare che i disturbi del sonno negli anziani non sono una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento ed esistono numerose strategie per migliorare la qualità del sonno, che vanno dalla modifica delle abitudini di vita, come l’adozione di un’alimentazione equilibrata e l’attività fisica regolare, fino a terapie farmacologiche e interventi psicologici. Un ruolo fondamentale è svolto anche dall’ambiente in cui si dorme: un ambiente tranquillo, buio e fresco favorisce il riposo.
Comunque l’invecchiamento porta con sé una serie di sfide e anche i disturbi del sonno, sempre più frequenti che, insieme ad altri problemi legati al riposo notturno infatti, possono compromettere il benessere psicofisico degli anziani. Parallelamente, la crescente digitalizzazione della società amplifica il divario generazionale, isolando coloro che faticano a familiarizzare con le nuove tecnologie. La difficoltà nell’utilizzare dispositivi e accedere alle informazioni online può generare frustrazione e un senso di inadeguatezza, aggravando ulteriormente anche i problemi di sonno e innescando un circolo vizioso che incide sulla qualità della vita degli anziani.
L’importanza dell’assistenza domiciliare
Affrontare i disturbi del sonno negli anziani richiede un approccio a 360 gradi, che coinvolga figure professionali diverse e un supporto personalizzato: dopo la consulenza medica e specialistica, l’assistenza domiciliare svolge un ruolo cruciale nel migliorare la qualità del riposo e della vita degli anziani.
Le figure che operano nell’assistenza domiciliare sono diverse e offrono competenze complementari: le badanti, spesso presenti nella quotidianità degli anziani, gli Operatori Socio Sanitari (OSS) che possiedono una formazione specifica per assistere le persone non autosufficienti, occupandosi anche di attività di supporto alla mobilità e all’igiene e gli infermieri domiciliari, che invece si concentrano sulla gestione delle terapie e sul monitoraggio dello stato di salute, garantendo una continuità assistenziale con le strutture sanitarie.
L’assistenza domiciliare offerta da agenzie specializzate come PrivatAssistenza che trovi su questo sito, si distingue per la sua flessibilità e personalizzazione: un assistente domiciliare qualificato può non solo aiutare l’anziano nelle attività quotidiane, ma anche fornire un supporto psicologico, stimolare le capacità cognitive attraverso attività ricreative e monitorare costantemente lo stato di salute, segnalando eventuali variazioni al medico.
Inoltre la presenza di un assistente domiciliare permette all’anziano di rimanere nel proprio ambiente familiare, favorendo il benessere psicologico e preservando la sua autonomia: un aspetto è particolarmente importante per chi soffre di disturbi del sonno, in quanto un ambiente familiare e rassicurante può favorire un riposo più profondo e ristoratore.
Fonti e Note bibliografiche:
- L’insonnia– static.erickson.it
- Come vincere l’insonnia di E. Sanavio – research.unipd.it
- La gestione dell’insonnia nel paziente anziano: dalla farmacologia alla depressione sottosoglia – rivistadipsichiatria.it
- Sonno, ritmi circadiani e processi di memoria nell’anziano – Ricerche di psicologia- torrossa.com
- Il “disturbo da insonnia”: una overview sui modelli attuali e sul complesso link con i quadri psicopatologici– rivistadipsichiatria.it
Disclaimer: Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non costituisce una diagnosi medica. Per qualsiasi problematica di salute, consulta il tuo medico o un professionista qualificato.