Le t-shirt e le camicie in estate, il pullover e la giacca d’inverno: sono spesso più pratici se contengono fibre sintetiche che permettono di non stirare il capo. Ma fanno aumentare la sudorazione e così ci diamo al pazzo consumo di deodoranti e profumi.
Attenzione però, molti cosmetici contengono degli elementi potenzialmente nocivi al nostro organismo: i parabeni.
Perché si dice che facciano male?
Da anni sono utilizzati nella cosmesi come conservanti, ma ultimamente sono al centro di molte polemiche e alcuni stati europei ne hanno vietato l’utilizzo.
Scopriamo cosa sono i parabeni e perché è meglio evitarli. Come fare? Ad esempio ricorrendo a prodotti sfusi come quelli prodotti da https://www.megliosfuso.it/, che sono anche eco-sostenibili.
Parabeni: cosa sono?
I conservanti cosmetici non sono altro che composti chimici organici con funzione fungicida e battericida. Grazie a queste proprietà sono stati a lungo usati come conservanti nei prodotti cosmetici, come possono essere i saponi, le creme per il corpo e i prodotti per capelli.
Non appena aperti, i prodotti di cosmesi perdono la loro integrità e sono in balia di funghi e muffe. Per questo vengono inseriti i prodotti utili alla conservazione, per fare in modo che le creme e gli shampoo durino più a lungo e siano salvaguardati da agenti batterici esterni.
Negli ultimi anni si stanno studiando gli effetti di un utilizzo prolungato di cosmetici con conservanti e del possibile maggior rischio di carcinoma al seno, associato in genere all’utilizzo di deodoranti con parabeni nella zona ascellare.
Attualmente, non ci sono al momento evidenze scientifiche che confermino queste tesi, in quanto la concentrazione di elementi preservanti all’interno dei prodotti per la cosmesi è minima. Come confermato anche dall’AIRC, i diversi studi hanno infatti evidenziato come la concentrazione di composti di parabeni nel sangue o nelle urine rimanga a livelli molto bassi, anche con uso cronico e abituale.
Meglio usare prodotti che non contengono elementi sintetici di conservazione
Quando si utilizza un prodotto, il bilanciamento degli ingredienti è sempre molto importante. Infatti, se ben bilanciati e presenti in piccole quantità, anche i parabeni non hanno effetti dannosi dimostrati.
Leggere e comprendere l’etichetta dei prodotti, oltre a rispettare la scadenza, sono due modi imprescindibili per diminuire qualunque rischio al minimo.
Un altro effetto indesiderato rilevato, è quello di possibili reazioni allergiche a livello dermatologico. In alcune zone, su pelli particolarmente sensibili, essi potrebbero provocare una reazione allergica o una dermatite da contatto con conseguente rossore e prurito.
Questo tipo di reazioni solitamente non sono immediate, ma si presentano con un utilizzo prolungato, che porta alla sensibilizzazione.
Le decisioni della Comunità Europea in merito ai cosmetici
Tale fenomeno si è diffuso talmente tanto negli ultimi anni che la Comunità Europea ha deciso di disciplinare l’utilizzo di conservanti tossici in ambito cosmetico e farmaceutico. Le regolamentazioni attualmente in vigore limitano la percentuale di parabeni che possono essere contenuti in prodotti commercializzabili.
Alla luce di queste decisioni, alcuni paesi europei hanno deciso di vietare direttamente l’utilizzo dei preservanti sintetici e di fare in modo che vengano sostituiti con altre sostanze, di origine naturale.
La tossicità dei conservanti è imputabile ad alcuni elementi come l’isopropilparabene, l’isobutilparabene, il fenilparabene, il benzilparabene e il pentilparabene.
Quando un prodotto è privo di elementi preservanti, l’informazione deve essere chiaramente riportata sull’etichetta del prodotto con la dicitura PARABEN FREE o SENZA PARABENI, in italiano.
Ricordate dunque di leggere bene le etichette dei prodotti che acquistate. C’è ancora troppa poca informazione circa le modalità di definizione di quelli che sono cosmetici ricavati realmente da prodotti e lavorazioni biologiche e quelli che invece fanno finta di esserlo.