Monitorare il proprio sito web è un’attività che richiede tempo, pazienza e una certa conoscenza del settore, ma è fondamentale per riuscire a sapere se le tue strategie di comunicazione e promozione stanno andando nel verso giusto.
Ma sai cosa vuol dire esattamente monitorare il tuo sito web? Come si fa e perché è così importante? Ecco tutto quello che devi sapere sull’argomento prima di lanciarti in questa attività.
Che cosa vuol dire monitorare il proprio sito web
Banalmente monitorare il proprio sito web vuol dire verificare che lo stesso stia raggiungendo gli obiettivi che ti sei prefissato quando hai deciso le strategie di promozione di comunicazione della tua azienda o del tuo blog.
Non esiste progetto, infatti, che si tratti di digital marketing o meno, che non abbia dei risultati che si prefigge di ottenere. Monitorare, dunque, vuol dire effettuare una verifica periodica che tutto stia andando nel migliore dei modi e che i traguardi segnati come step da raggiungere siano in linea con i risultati effettivamente ottenuti.
Perché si parla di verifica periodica? Perché il monitoraggio deve essere costante e lungo tutto l’arco del progetto. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile capire se ci sono degli scostamenti fra i risultati e gli obiettivi e soprattutto se è necessario cambiare qualcosa nella propria strategia di marketing e comunicazione.
Il monitoraggio, allora, comprenderà la raccolta e la successiva analisi di una serie di dati che possono essere molto diversi fra loro e che comprendono diversi aspetti del sito: numero di visitatori, di pagine visitate, di condivisioni, durata di ogni visita eventuale like, numero di commenti lasciati e così via, rispetto alla specificità del sito da monitorare.
Perché è fondamentale monitorare il sito
Tutto quello che succede nel web e che riguarda la tua azienda può essere fonte di monitoraggio ed analisi. Ciò vuol dire che, se l’analisi viene condotta bene, puoi avere un quadro molto chiaro di chi visita le tue pagine, chi segue le tue pagine social, chi ti segue online attraverso i tuoi vari canali.
Perché questi elementi sono così importanti? Perché ti aiutano a definire la buyer persona, ossia il tuo utente medio, quello che è interessato a ciò che dici e a ciò che vendi: sarà proprio su questo profilo di persona che dovrai elaborare tutte le successive strategie di marketing e di comunicazione per raggiungere quello che tutte le aziende desiderano, ossia un alto ROI.
Monitorare il sito e i tuoi canali social, quindi, ti consente non solo di sapere quante sono le persone che ti visitano quotidianamente, quale il tipo di contenuto al quale sembrano interessarsi maggiormente ma anche la loro provenienza, le abitudini di fruizione del sito e altri elementi fondamentali che possono aiutarti ad avere un quadro completo della situazione.
Qualunque sia la strategia di marketing e comunicazione che stai applicando al tuo sito, avrai comunque fatto un investimento economico che può essere monetario o semplicemente di tempo ed energie: monitorare il sito vuol dire capire se quell’investimento sta dando i suoi frutti e quantificarli nel modo più opportuno.
Come si svolge il monitoraggio del sito
La prima cosa da tenere a mente per monitorare correttamente il tuo sito è sapere quali sono i parametri che ti interessano da scegliere sempre in relazione agli obiettivi che vuoi raggiungere.
Ad esempio, se hai un blog e vuoi vendere la pubblicità sulle tue pagine, avere molte visite al sito sarà fondamentale per essere appetibile per gli investitori. Allo stesso modo per un profilo social conta non solo il numero dei followers ma soprattutto le interazioni, perché così si verifica l’effettivo interesse dei lettori.
Esistono comunque molti strumenti che possono aiutarti ad avere sempre il controllo della situazione e uno di questi è Google Analytics. Si tratta di una dashboard che ti fornisce tutte le informazioni relative al sito e alla sua interazione con gli utenti attraverso il motore di ricerca. Oltre a dirti quanti lettori hai quotidianamente, il loro tempo di permanenza, l’area geografica di provenienza, l’orario di collegamento, etc., ti fornisce anche informazioni molto importanti sui canali attraverso i quali gli utenti sono venuti in contatto con il tuo sito, il percorso che seguono su di esso, il numero di conversioni e così via.
Un altro metodo di monitoraggio molto importante è l’analisi del comportamento degli utenti sul nostro sito detta anche CRO (Conversion Rate Optimization). Dove si concentra l’attenzione nella pagina? Dove cliccano gli utenti? La pagina viene “scrollata”, e fino a che punto? Per effettuare queste analisi, viene in soccorso uno strumento di analisi CRO come Hotjar, che permette di registrare l’attività dei visitatori del sito e capire se ci sono problemi a livello di UX che possono influire sulla navigazione e sul comportamento degli utenti.
Tutti questi dati, però, possono rappresentare poco se non hai le competenze per leggerli e soprattutto una scala di obiettivi precisi e chiari con i quali confrontarli: il consiglio è quindi quello di definire sin da subito i KPI (Key Performance Indicators) più adatti che meglio rappresentano i risultati che vuoi ottenere e confrontarli periodicamente.