La Turchia è entrata a far parte della comunità internazionale di stati che hanno accettato la convenzione Unesco per i Beni dell’Umanità nel marzo del 1983 e ad oggi conta ben 18 zone riconosciute come patrimonio mondiale dell’umanità.
I siti Unesco in Turchia
La lista dei siti Unesco in Turchia è molto corposa e sono diffusi un po’ in tutta la penisola anatolica.
- Le aree storiche di Instambul: fino al 330 veniva chiamata Bisanzio, poi venne denominata Costantinopoli ed infine in epoca moderna venne ribattezzata Istanbul, nell’antichità fu la capitale sia dell’impero Ottomano sia dell’impero dei romani d’Oriente. Grazie alla sua posizione sul Bosforo, tra mar Nero e mare Mediterraneo Instambul è stata nel corso della storia un crocevia di cultura, commerci e scambi. Tra le sue vie possiamo trovare opere senza tempo come la cattedrale dedicata a Santa Sofia risalente al VI secolo, la grande Moschea di Solimano e l’ippodromo dedicato a Costantino. Tutti questi capolavori assoluti sono tutelati dall’Unesco perché a rischio vista la grande crescita demografica ed i disordini sociali avvenuti nel paese, ed anche per il grande inquinamento industriale in corso. Inserita nel patrimonio Unesco dal 1985.
- La Moschea Grande e l’Ospedale di Divriği: questo è un capolavoro della grande architettura islamica. La Moschea Grande con l’annesso Ospedale di Divriği sono stati commissionati dall’emiro Scià Ahmet all’incirca nell’anno 1228. La moschea ha un’unica sala per le preghiere ed è sovrastata da due cupole. Le volte e tutte le decorazioni sono state realizzate con incredibile creatività in netto contrasto con l’area di preghiera completamente spoglia. Nella lista dei siti culturali Unesco dal 1985.
- Ḫattuša è stata censita dall’Unesco come sito culturale dal 1986: era l’antica capitale del popolo degli Ittiti, ebbe molta influenza su tutta l’Anatolia e nella parte settentrionale della Siria, rappresenta a livello di urbanistica e costruzioni un vero esempio di antica modernità. Nel sito si possono visitare residenze reali, templi e fortificazioni. La porta reale e la porta dei Leoni insieme ad un complesso di arte realizzata su roccia sono veramente incredibili. Lo stato di conservazione è ottimo ed è visitabile.
- Nemrut Dağı: censita come sito culturale Unesco dal 1987 in esso si rappresenta con il mausoleo di Antioco I risalente al periodo 69-34 a. C. la fusione tra la cultura ellenica e l’arte persiana. Anche il suo Pantheon è un esempio di connubio tra l’arte greca e persiana.
- Entrato nel grande elenco dei patrimoni Unesco della Turchia dal 1988 viene anch’esso classificato come sito culturale: Xanthos-Letoon era la capitale della Licia una regione antica. In questa antica città si incrociano manifestazioni di cultura locale con l’arte ellenica, specialmente per ciò che concerne l’arte funeraria: misteriose iscrizioni epigrafiche sono ancora allo scanso degli scienziati che non hanno del tutto decifrato il loro misterioso linguaggio indoeuropeo.
- Hierapolis-Pamukkale è entrato negli elenchi Unesco di natura mista nel 1988. La caratteristica di quest’area è la fusione della natura con l’opera umana. Pammukale è un paesaggio che si è formato nel corso dei secoli perché in questa terra scorrono dei fiumi con acqua ricchissima di calcite, e grazie ad un dirupo che fa saltare l’acqua per quasi 200 mt si sono create delle formazioni minerali incredibili (l’impressione è quella di vedere un bosco pietrificato) e cascate, bacini e terrazzamenti interamente pietrificati. Nel II sec. a.C. con l’intervento dei re di Pergamo (dinastia Attalidi) venne fondato un centro termale chiamato Hierapolis. Le rovine di templi, terme e monumenti ellenici possono essere visitati a tutt’oggi.
- La Città di Safranbolu viene riconosciuta nel patrimonio Unesco dal 1994 come area culturale. Fu nell’antichità un importante crocevia per commerci e scambi. Nel 1322 vennero realizzati in onore del pascià Suleyman una moschea, i bagni e un monumento, tutti visibili. Inoltre questa cittadina con le sue linee architettoniche perfette ha rappresentato una forte influenza urbanistica in tutto l’antico impero ottomano.
- Il sito archeologico di Troia: un luogo in fase di studio dal 1870 quando iniziarono i primi scavi. La città di Troia con i suoi quattromila anni di storia rappresenta il sito archeologico per eccellenza. Grazie alle scoperte degli studiosi abbiamo cognizione dei rapporti che vigevano tra gli abitanti dell’Anatolia e i vari popoli del Mediterraneo. Sono state inoltre trovate testimonianze storiche della vittoria della Grecia sui troiani, così come ci racconta Omero nelle pagine dell’Iliade.
- La Moschea di Selimiye ed il complesso sociale di Edirne, altro sito culturale, introdotto nel 2011. La grande Moschea di Selimiye è un vero e proprio complesso urbano: essa comprende un mercato coperto, il cortile esterno, la biblioteca, la stanza degli orologi, le scuole islamiche dette “madrase” ed ovviamente le sale di preghiera. Venne progettata dall’architetto ottomano Sinan nel sedicesimo secolo, in molti la considerano il suo capolavoro. In particolare le decorazioni interne con le speciali mattonelle di Iznik conferiscono al luogo una luminosità senza pari. La grande cupola ed i minareti dominano sull’orizzonte di Edirne, rendendo il paesaggio da mille e una notte.
- Il sito Neolitico di Çatalhöyük, inserito dal 2012 come storico culturale è un insieme di costruzioni di epoca neolitica dislocati su una vasta area dell’altopiano turco. Le costruzioni risalgono a circa 7000 anni prima di Cristo e comprendono anche dipinti e sculture: a testimonianza dell’evoluzione sociale che si svolse in quel periodo. Essi testimoniano anche i primi insediamenti stabili dell’uomo antico che smise di essere nomade. La particolarità dell’antico villaggio è data dal fatto che è privo di strade, e che l’ingresso nelle abitazioni si faceva dal tetto.
- Gli scavi presenti nelle città di Bursa e Cumalıkızık: inseriti nell’elenco dei patrimoni Unesco dal 2014 comprendono ben 8 siti diversi. Essi testimoniano gli insediamenti del popolo ottomano nel XIV secolo. Nei siti archeologici si trovano già moschee, terme, scuole religiose, cucine per poveri e la tomba di Ghazi il fondatore dell’impero. In particolare il villaggio Cumalikizik rappresentava un centro di fornitura di cibo e viveri per la città vicina.
- Pergamo, antica città ellenica situata nella regione dell’Egeo. Essa rappresentava un grande centro culturale conosciuto in tutto il mondo antico grazie alla sua ricchezza di biblioteche, palestre, teatri, templi monumentali ed altari. Fu anche la capitale della provincia asiatica di Roma e venne conosciuta anche per il famoso centro dedicato al dio delle cure e della medicina Asclepio. Visitandolo oggi potrete ammirare resti romani, ottomani e bizantini.
- Efeso: dove anticamente c’era la foce del fiume Kaystros venne fondata Efeso. Gli insediamenti seguirono le coste mano a mano che il fiume si ritirava. Sono stati rinvenuti in questo luogo monumenti romani come il grande Teatro e la biblioteca di Celso. In loco si possono vedere le rovine del tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo. Nel quinto secolo venne realizzata nelle vicinanze la Casa della Vergine Maria e divenne così luogo di pellegrinaggi. Le opere romane di Efeso si riconoscono con il bacino portuale ed il canale marino.
- Il paesaggio culturale della fortezza Diyarbakır e dei giardini Hevsel. La città storica di Diyarbakir fu un importante centro in tutto il periodo ellenistico ma anche in quello romano, sassanide, bizantino, islamico ed ottomano fino ai giorni nostri. La città è interamente fortificata e comprende quasi 6 km di mura, ricca di torri, contrafforti e porte, e con molte iscrizioni antiche. I Giardini Hevsel rappresentavano il collegamento tra questa cittadina ed il fiume Tigri che era la fonte primaria di acqua e cibo.
- Lo scavo archeologico di Ani. Istituito nel 2016. Cittadina che venne costruita nel medioevo e divenne capitale del regno di Bagratide. Grazie alla sua posizione ebbe controllo e grandi profitti sulla via della seta. Quando finì sotto il controllo di Bisanzio, e successivamente dei selgiuchini e dei georgiani mantenne comunque lo status di crocevia per le carovane dei mercanti. Nel 1300 circa iniziò il suo declino, prima con l’invasione dei mongoli e successivamente con un terremoto devastante.
- Afrodisia, situato nella parte sud occidentale del paese. All’interno potrete ammirare il tempio di Afrodite risalente al terzo secolo a. C. ed a nord-est le cave del marmo che produssero enormi ricchezze per gli abitanti del posto.
- Göbekli Tepe: in questo luogo potrete trovare delle antiche strutture megalitiche risalenti al neolitico che si presume risalgano a circa 9000 anni prima di Cristo. Vengono accreditati a dei rituali di tipo funerario dagli uomini cacciatori e raccoglitori di quel periodo. Alcuni pilastri sono scolpiti e riportano delle immagini di animali che riportano ai nostri giorni le tracce di credenze e modi di vivere che appartenevano agli abitanti del luogo di oltre 11 mila anni fa.
- Il Parco Nazionale di Göreme e i siti rupestri della Cappadocia: questo sito è stato inserito nel patrimonio Unesco dal 1985. Nella valle di Göreme troverete santuari e chiese rupestri interamente scavati nelle rocce, incredibile testimonianza dell’arte post-iconoclasta del periodo bizantino. Tutto ciò che troverete in questa vallata, villaggi contadini e città sotterranee sono i testimoni della presenza dell’uomo in queste lande che risale al quarto secolo, e oggi, incredibilmente possono ancora essere visitate. La Cappadocia fu abitata fin dal II millennio prima di Cristo ed era la terra degli Ittiti che di seguito furono sconfitti ed assoggettati dai Persiani. Successivamente fu dominata da Alessandro Magno, per poi diventare una provincia romana. Al termine della dominazione romana, questo territorio subì prima l’influenza del cristianesimo e successivamente dell’impero bizantino. I cosiddetti “camini delle fate” che caratterizzano il paesaggio hanno una forma a cono (su wikipedia viene definita prisma rastremato verso l’alto), essi ricordano dei comignoli e secondo un’antica leggenda sarebbero stati posati dagli dei e per questo vengono considerati fatati.In questa regione, vista la grande affluenza turistica, vengono proposte incredibili soluzioni di visita, vi è infatti la possibilità di sorvolarla in Mongolfiera (per saperne di più leggete questa serie di racconti di viaggio in Cappadocia), un’esperienza unica ed indimenticabile! Per coloro che non amano innalzarsi in cielo a bordo di un mezzo di questo tipo, è possibile effettuare il tour a terra, per un percorso di circa 22 Km da fare a piedi o in mountain bike. Il paesaggio è costituito da canyon, pinnacoli e antichi villaggi scavati nella roccia. Nella Valle di Göreme, in particolare, si possono contare 300 chiese ed il sottosuolo ha ospitato numerose città sotterranee che potevano arrivare anche a 9 piani sotto il livello del mare.