Anche chi è stato vaccinato in un Paese straniero ha la possibilità di ottenere il green pass in Italia: ecco quali sono gli adempimenti a cui badare
Le persone che sono state vaccinate all’estero possono chiedere e ricevere la certificazione verde per muoversi liberamente nel nostro Paese. Ma come funziona di preciso la procedura? Per fortuna non c’è bisogno di ricorrere a una traduzione asseverata: questo vuol dire che per il certificato di vaccinazione non occorre una traduzione giurata con il relativo giuramento compiuto nell’ufficio di un giudice di pace, nello studio di un notaio o in un tribunale. Tuttavia serve la traduzione certificata: in pratica con la traduzione deve essere fornita, da parte di una società di traduzioni accreditata, una certificazione che serve a confermare che la traduzione effettuata è fedele al testo del certificato di vaccinazione e conforme.
Le caratteristiche della certificazione
Come è facile intuire, la lingua in cui è scritta la certificazione deve essere uguale a quella in cui il certificato di vaccinazione viene tradotto. Inoltre, sulla certificazione devono essere riportate le informazioni che sono indicate sul passaporto o sulla carta di identità del soggetto, vale a dire la data in cui il documento è stato rilasciato e il nome dell’ente che lo ha fornito.
Come scegliere il traduttore ideale
Per la traduzione certificata dei documenti che occorrono per avere al green pass sarebbe auspicabile ricorrere a un traduttore madrelingua, e magari con una competenza specifica nel settore. È chiaro, infatti, che quello delle traduzioni mediche è un ambito molto specialistico, e in quanto tale presuppone una conoscenza approfondita consolidata da una preparazione accademica meticolosa. Insomma, non si può correre il rischio di affidarsi a un traduttore improvvisato, mentre è fondamentale avvalersi dei servizi di un professionista serio e qualificato.
Ecco la procedura da seguire
Una volta individuata l’agenzia di traduzione a cui ci si vuole affidare, è necessario fornire la copia in pdf del documento originale: basta inviarla tramite mail. Il certificato a quel punto può essere tradotto: la nuova versione contiene la certificazione del traduttore e ha lo stesso layout del documento di partenza. È fondamentale ricordare che il documento originale deve sempre accompagnare la traduzione del certificato di vaccinazione (e lo stesso dicasi anche per la traduzione del referto di un tampone). Se, per esempio, si deve tornare in Italia (o, al contrario, nel Paese straniero in cui si vive), è probabile che gli addetti aeroportuali chiedano di visionare tutti e due i documenti.
Green pass e traduzione certificata
Come si è visto, la traduzione certificata è essenziale per la procedura che porta al conseguimento del green pass. Le agenzie serie operano in modo molto rigoroso: dopo l’esecuzione della traduzione, questa viene sottoposta a una revisione completa, con un editing accurato del testo che serve ad accertare che il lavoro sia stato compiuto nel modo migliore. Quando si ha a che fare con un gergo specialistico e con un linguaggio tecnico come quelli previsti nella documentazione medica, infatti, è assolutamente indispensabile che nella traduzione non ci siano errori o refusi.
A chi rivolgersi per avere il green pass
Una volta ottenuta la traduzione dei documenti, si può contattare l’Ats di riferimento del territorio di competenza per sapere come procedere. L’iter, in effetti, può variare in base alla Regione o addirittura a seconda della specifica Ats: pertanto non ha senso in questa sede indicare che cosa bisogna fare. Quel che è certo è che la traduzione certificata è sempre indispensabile se il documento fornito all’estero non è stato redatto in lingua inglese.
Il codice di autenticazione
Il green pass non viene erogato in automatico, nel senso che al richiedente viene fornito un codice di autenticazione in modo che sia lui stesso a portare a termine la procedura. Ma da dove arriva questo codice? Esso può essere comunicato sul telefono via sms ma anche tramite e-mail, con un messaggio di posta elettronica. In alternativa, si può anche scaricare l’app Immuni (sempre che non sia già stata scaricata in passato) e seguire le istruzioni riportate. Il codice va copiato e incollato sul sito web Dgc.gov.it, ma anche in questo caso vengono fornite tutte le indicazioni da seguire: insomma, non si corre il rischio di sbagliare.
Che cosa serve per avere il green pass
Anche nel caso in cui ci si sia vaccinati all’estero, per scaricare il green pass è sufficiente la sola tessera sanitaria, o comunque il documento di identità che è stato fornito quando è stata avviata la procedura. Il green pass può essere scaricato direttamente sul telefono, ma è consigliabile anche stamparlo, magari in doppia copia, in modo da avere sempre a disposizione il foglio cartaceo: non sia mai che lo smartphone venga smarrito o smetta di funzionare da un momento all’altro.