Il frumento tenero gioca un ruolo fondamentale per quanto riguarda l’alimentazione umana e l’industria alimentare. Dal frumento tenero, infatti, si ricava la farina che viene generalmente usata per la realizzazione dei prodotti da forno più comuni tra cui il pane.
Produrre frumento, in questo periodo storico segnato dal problema del cambiamento climatico, non è però sempre facile. Gli sforzi dei produttori, quindi, sono impegnati a trovare nuove strategie per far fronte a una domanda che resta comunque in grande crescita.
Come si può migliorare la produzione di questo prodotto così richiesto in ogni angolo del mondo? Tra le pratiche che sono in grado di migliorare la resa dei campi e la qualità del prodotto c’è senza dubbio la concimazione.
Frumento tenero e concimazione
Il periodo dell’anno consigliato per effettuare la concimazione dei campi di frumento è tra la fine dell’autunno e l’inizio della primavera. Concimando i campi in due momenti, infatti, si può sostenere lo sviluppo della coltura durante le fasi di emergenza, accestimento, levata e riempimento della granella, ovvero le fasi principali del ciclo biologico del frumento.
Ma quali sono gli elementi che non possono mancare all’interno di un concime come quelli prodotti da Ilsa? Gli elementi essenziali che compongono il concime utilizzato per il frumento tenero sono tre: l’azoto, il fosforo e il potassio.
Questi tre macroelementi devono essere dosati in maniera differente a seconda delle esigenze del produttore e delle caratteristiche del terreno. Azoto, fosforo e potassio non sono ovviamente gli unici elementi contenuti nel concime. A loro si aggiungono solitamente altri elementi come lo zolfo e lo zinco.
Il dosaggio è molto importante in quanto determina molto del successo o meno di un raccolto. Un dosaggio eccessivo, ad esempio, potrebbe causare perdite di azoto nelle falde e rendere la coltura più soggetta a problemi (fitosanitari, allettamento, scarsa qualità della granella), mentre una carenza di nutrienti può compromettere la produttività e la crescita delle piante.
Ecco quali sono le caratteristiche dei tre macroelementi e i vantaggi che apportano alla produzione di frumento tenero.
Azoto
La presenza dell’azoto nei concimi è essenziale per aiutare lo sviluppo vegetativo, produrre le proteine utili alle piante e per assicurare il loro giusto metabolismo. La sua somministrazione avviene attraverso fertilizzanti che generalmente sono a base di nitrato, urea o ammonio.
È fondamentale che l’azoto venga somministrato nel dosaggio corretto per evitare che la pianta cresca in maniera eccessiva a discapito della produzione di spighe.
Fosforo
Il secondo macronutriente che non può mancare in un concime è il fosforo. Essenziale per lo sviluppo delle radici e la spigatura-fioritura, il fosforo viene somministrato al frumento tenero generalmente attraverso fertilizzanti a base di fosfato.
Potassio
Il potassio è responsabile di alcuni processi vitali delle piante tra cui il trasporto degli zuccheri, la regolazione della pressione osmotica e l’attivazione degli enzimi. Nel caso in cui ci fosse una carenza di potassio, la pianta vedrebbe diminuire la propria resistenza alle malattie e allo stress e, parallelamente, il peso specifico, le proteine e i valori nutrizionali della granella. Per questo motivo, i fertilizzanti a base di potassio sono fondamentali per aumentare la qualità e la resa dei campi coltivati a frumento tenero.