Tecnologia

Che cos’è l’oscilloscopio? Alla scoperta delle forme d’onda della tensione

oscilloscopio

Se siete dei tecnici che si occupano di riparare apparecchiatura elettronica o nel vostro percorso di studi avete affrontato materie relative all’ingegneria elettronica, sicuramente avrete già sentito parlare dell’oscilloscopio.

Per questo motivo in questo articolo abbiamo deciso di affrontare la questione, cercando di comprendere insieme in modo semplice ed adatto anche ai non addetti ai lavori che cosa sia questo strumento e a che cosa serve.

Che cos’è un oscilloscopio

Un oscilloscopio è uno strumento che viene utilizzato per misurare e visualizzare dei segnali elettrici tramite un display apposito.

Normalmente viene impiegato in laboratorio per misurare ed analizzare una la forma d’onda della tensione in relazione al tempo. Tramite appositi sensori che si occupano di trasformare delle grandezze fisiche in tensione, si può quindi misurare qualunque tipo di segnale, come ad esempio la corrente, le onde sonore, le onde celebrali o le vibrazioni del motore di un macchinario.

Si tratta quindi di un dispositivo che, a seconda del grado di precisione, può essere utilizzato sia in laboratorio da professionisti, che in officina o garage da parte di appassionati delle riparazioni o del fai da te.

A tal proposito, se siete in cerca di apparecchiature professionali e volete scoprire la possibilità di acquistare dispositivi di precisione adatti ai laboratori e ai professionisti, vi suggeriamo anche di visitare il sito web di Shoprs.it. La pagina menzionata vi darà la possibilità di accedere al sito ufficiale dell’azienda specializzata nella vendita di apparecchiature Rohde e Schwarz e troverete sul sito web un ampio ecommerce dove potrete consultare le diverse tipologie di oscilloscopi, ma anche di alimentatori programmabili, analizzatori di spettro, generatori di segnale e non solo.

Come funziona un oscilloscopio e cosa misura?

L’oscilloscopio permette quindi di ottenere una visualizzazione grafica sul suo schermo della forma d’onda del segnale che stiamo monitorando. Nell’asse Y troviamo la grandezza o la tensione che intendiamo analizzare, mentre nell’asse X è raffigurata la variazione del valore nel corso del tempo.

Un esempio di utilizzo durante l’analisi di una forma d’onda relativa alla tensione è la valutazione della costanza dei valori. Se si monitora il funzionamento di un apparecchio elettronico e si notano dei picchi con angoli acuti molto pronunciati significa che è presente una variazione di tensione repentina e improvvisa, che significa che l’apparecchio che stiamo monitorando non funziona bene.

Su questo punto vi segnaliamo anche di leggere questo articolo relativo a quali sono le cause che influiscono sul malfunzionamento di un’apparecchiatura elettronica.

Quali tipologie di oscilloscopio sono presenti in commercio

Nato nel 1958 dall’idea di Andrè Blondel, l’oscilloscopio si è evoluto notevolmente nel corso degli anni e oggi sono presenti in commercio quattro tipologie differenti di apparecchiatura.

I più diffusi ed utilizzati dalla maggior parte dei tecnici sono quelli digitali standard, che permettono di avere a disposizione diverse funzionalità.

Poi troviamo quelli a dominio misto, molto indicati per eseguire analisi su forme d’onda e analisi spettrali. Esistono anche gli oscilloscopi a segnale misto, in grado di monitorare segnali digitali e non solamente analogici.

Infine abbiamo quelli con display a fosfori, dispositivi molto professionali che offrono un altissimo livello di analisi per i segnali più complessi.